Ultima modifica: 16 Gennaio 2013

Giornata della Memoria

perlasca

Giorno 25/01/2013 alle ore 9.30 gli alunni delle classi terze  della scuola secondaria di primo grado si recheranno allo Stabilimento Monaco di Misterbianco per assistere alla conferenza organizzata dalla FIDAPA in occasione della Giornata della Memoria, alla quale interverrà il figlio di Perlasca…

Da giovane, Giorgio Perlasca aderì in modo convinto al Partito Fascista e combatté come volontario nel Regio Esercito prima in Africa orientale e poi nella guerra civile di Spagna nel Corpo Truppe Volontarie a fianco dei nazionalisti del generale Francisco Franco, dove rimase come artigliere fino al 1939.

Al principio della seconda guerra mondiale, Perlasca si trovò a lavorare prima in Jugoslavia e, dal 1942, in Ungheria a Budapest, in qualità di agente per una ditta di Trieste, la SAIB (Società Anonima Importazione Bovini).

Il giorno dell’armistizio tra l’Italia e gli Alleati (8 settembre 1943) si trovava ancora nella capitale ungherese e, prestando fedeltà al giuramento fatto al Re, rifiutò di aderire alla Repubblica Sociale Italiana. Per questo motivo si trovò ad essere ricercato dai tedeschi e fu costretto a trovare rifugio presso l’ambasciata spagnola.

Ottenuti dall’ambasciata, come ex combattente, una cittadinanza fittizia e un passaporto spagnoli, si trasformò in «Jorge Perlasca» e fu impiegato dall’ambasciatore Ángel Sanz Briz nel tentativo di salvare gli ebrei di Budapest, ospitati in apposite «case protette» dietro il rilascio di salvacondotti. Tale operazione era stata organizzata con la collaborazione di alcune ambasciate di altre nazioni.

Quando nel novembre 1944 Sanz Briz decise di lasciare Budapest e l’Ungheria per non riconoscere il governo filonazista ungherese, Perlasca decise di restare e spacciarsi come sostituto del console partente, all’insaputa dello stesso, redigendo di suo pugno la nomina a diplomatico, con tanto di timbri e carta intestata.

Da quel momento Perlasca si trovò a gestire il "traffico" di migliaia di ebrei, nascosti nell’ambasciata e nelle case protette sparse per la città, unendosi agli sforzi compiuti con gli stessi mezzi e con gli stessi obiettivi dal diplomatico svedese Raoul Wallenberg e dal nunzio apostolico Mons. Angelo Rotta. Tra il 1º dicembre 1944 e il 16 gennaio 1945 Perlasca rilasciò migliaia di finti salvacondotti che conferivano la cittadinanza spagnola agli ebrei, arrivando più volte a strappare letteralmente dalle mani delle Croci Frecciate i deportati sui binari delle stazioni ferroviarie.

Si calcola che grazie all’opera di Perlasca circa 5.200 ebrei furono salvati dalla deportazione, circa quattro volte di più di quelli salvati da Oskar Schindler.

Dopo l’entrata a Budapest dell’Armata Rossa, Perlasca dovette abbandonare il suo ruolo di diplomatico spagnolo, in quanto filo-fascista e perciò ricercato e arrestato dai sovietici. Tornato in Italia, riprese la sua vita di prima senza troppi clamori. Dai pochi a cui tentò di raccontare la sua vicenda non fu creduto.

Soltanto nel 1987, oltre quarant’anni dopo, alcuni ebrei ungheresi residenti in Israele rintracciarono finalmente Perlasca (reputato da molti un cittadino spagnolo) e divulgarono la sua storia di coraggio e solidarietà. Perlasca ha ricevuto per la sua opera numerose medaglie e riconoscimenti.

Il 23 settembre 1989 fu insignito da Israele del riconoscimento di Giusto tra le Nazioni. Al museo Yad Vashem di Gerusalemme, nel vialetto dietro al memoriale dei bambini è stato piantato un albero a lui intitolato. Anche a Budapest, nel cortile della Sinagoga, il nome di Perlasca appare in una lapide che riporta l’elenco dei giusti.

È morto a Padova nel 1992 all’età di 82 anni. È sepolto a Maserà di Padova.

In Israele gli è stata dedicata una Foresta, in cui sono stati piantati 10.000 alberi, a simboleggiare le vite degli ebrei da lui salvati in Ungheria. In Italia su iniziativa del figlio Franco, è stata istituita la Fondazione Giorgio Perlasca Molte scuole sono a lui dedidicate, tra le tante la Nuova Scuola Elementare di Quinto Vicentino (VI).

Giornata della Memoria

memoria
Il 27 gennaio 2012, nel sessantasettesimo anniversario dall’apertura dei cancelli di Auschwitz da parte dell’Armata Rossa, celebriamo per la dodicesima volta in Italia il Giorno della Memoria. Leggi il resto »

Giornata della memoria

Il Giorno della Memoria è una ricorrenza istituita con la legge n. 211 del 20 luglio 2000 dal Parlamento italiano che ha in tal modo aderito alla proposta internazionale di dichiarare il 27 gennaio come giornata in commemorazione delle vittime del nazionalsocialismo e del fascismo, dell’Olocausto e in onore di coloro che a rischio della propria vita hanno protetto i perseguitati. Leggi il resto »