Ultima modifica: 22 Aprile 2012

Le origini cristiane di Halloween

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A PROPOSITO DI TRADIZIONI… FORSE NON TUTTI SANNO CHE… …LA FESTA DI HALLOWEEN-OGNISSANTI, TANTO CRITICATA AI GIORNI NOSTRI , HA ORIGINI CRISTIANE ED EUROPEE

I bambini della Scuola dell’Infanzia raccontano la storia, attraverso le immagini delle attività svolte.

A cura dell’Insegnante, Dott.ssa Antonella Manna

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Il popolo dei Celti viveva in Gran Bretagna tanto, tanto tempo fa, e alla fine di ottobre festeggiavano la fine dell’estate e l’ inizio dell’ inverno. La celebrazione coincideva con l’ultimo raccolto dell’ anno e con il ritorno degli animali ai villaggi per l’ inverno. I sacerdoti celtici, i druidi, nella notte del 31 ottobre, ultimo giorno dell’anno, si recavano su un luogo sacro per ringraziare gli dei per il raccolto e per invocare la fertilità della terra per l’ anno successivo: accendevano al centro un grande fuoco, sia per fare luce, sia per riscaldarsi che per allontanare le forze negative; inoltre il fuoco avrebbe alimentato il dio Sole durante l’ inverno. Gli abitanti dei villaggi spegnevano i focolari nelle loro case, per simboleggiare la fine dell’ anno e per rendere le loro case fredde e, quindi indesiderabili alle forze negative. Dopo la celebrazione i druidi portavano nei loro villaggi le braci del fuoco sacro e ogni famiglia veniva invitata a riaccendere il proprio focolare con queste.

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Questo rito ricorda tanto la veglia pasquale… Per non far spegnere la fiamma inoltre la brace veniva posta all’’ interno di una rapa incavata.

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Si riteneva che il fuoco sacro avesse anche il potere di proteggere dalle forze negative, infatti, l’ultimo giorno dell’anno veniva ritenuto un momento in cui la distanza tra il mondo dei vivi e quello dei morti si faceva più breve. Sembra che i celti credessero che in questo giorno fosse possibile comunicare con i morti e che, per ridurre la differenza tra i due mondi, si mascherassero per poter meglio interagire con loro e chiedere prosperità per l’anno nuovo.

 

Questi festeggiamenti continuarono nei secoli e con l’avvento della cristianità si volle dare a questa tradizione un significato cristiano. La notte del 31 ottobre venne chiamata All Hallows’ Eve (vigilia di tutti i santi), da cui il nome Halloween. Con l’emigrazione negli Stati Uniti d’America di britannici e irlandesi queste tradizioni approdarono oltreoceano.

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La scoperta della zucca, frutto che matura in autunno, determinò la sostituzione di rape e patate nella realizzazione delle lanterne. Negli U.S.A. la lanterna scavata nella zucca viene definita Jack-o-lantern. Nonostante le radici della festa di Halloween appartengano alla cultura britannica e irlandese, oggi è una tradizione festeggiata soprattutto negli Stati Uniti.

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Vengono organizzate delle feste alle quali gli invitati partecipano indossando costumi che ricordano soggetti legati alle paure celtiche e alla morte. Vengono spesso svolti giochi… Alla festività di Halloween è legata l’usanza da parte dei bambini statunitensi e inglesi, di andare di casa in casa a chiedere Trick or treat? (Scherzetto o dolcetto?).

 

Se non ricevono dolcetti giocano un piccolo scherzo. Anche questa usanza affonda le sue radici nel passato. Poco dopo l’istituzione in Gran Bretagna della festa di tutti i santi, il primo novembre i bambini poveri andavano di casa in casa a chiedere qualcosa da mangiare. In genere ricevevano dei dolcetti simili al pane con uva passa e ringraziavano promettevano di pregare per i defunti di quella famiglia (a quel tempo si credeva che le preghiere aiutassero le anime ad entrare più velocemente in Paradiso).

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Se nella scuola alla trasmissione di cultura si aggiunge un pizzico di gioia e allegria si avrà sicuramente una ricaduta positiva sugli apprendimenti, soprattutto quando si lavora con bambini!. P.S. Per la fonte si fa riferimento al testo “Happy Friends” di Sue Mohamed- Oxford – La Nuova Italia

DIMENTICAVO! SEMPRE A PROPOSITO DI TRADIZIONI…

Tra le tante tradizioni cristiane c’è quella per Pasqua di mangiare agnelli, ( purificano dai peccati!) Nel testo di Susanna Tamaro Il pianto degli agnelli e il dolore del mondo, si legge “Chi non ha mai visto gli agnellini giocare non avrà mai un’ immagine chiara della gioia che può pervadere la vita (…) Ma poi un giorno, poco prima della Pasqua, (…) arrivano i furgoni e caricano i piccoli (…). La gioia se ne va dai pascoli e subentrano gli strazianti belati delle madri che per tre giorni corrono incredule da un lato all’altro (…). Intanto gli agnellini, avvolti nel cellophan, sono arrivati nei banconi dei supermercati (…)  Nessuno critica o fa caso a tutto questo,… è la tradizione!

Dott.ssa Antonella Manna